motivazioni
Motivazioni del progetto
Rifiuti
Oggi i cellulari, rotti o resi obsoleti dalla rapidissima evoluzione tecnologica, rischiano di rimanere in qualche cassetto per anni o di finire impropriamente mescolati fra i normali rifiuti.
C'è il rischio di abbandono nell'ambiente o in discariche e termo-valorizzatori con conseguenze di inquinamento del suolo, dell'aria, dell'acqua e con ripercussioni sulla salute umana.
Spesso i rifiuti elettronici finiscono anche per essere trasferiti in discariche tecnologiche in Cina, India e Sud Africa. Il problema non è secondario, anzi si sta imponendo pesantemente nell’attualità, tanto da far coniare un termine preciso: e-waste, spesso reso in italiano come "spazzatura hi-tech".
Riciclo
Il riciclo del rifiuti elettronici può non solo eliminare i rischi ambientali, ma anche permettere il riutilizzo di dispositivi ancora funzionanti e il recupero di materie prime preziose. Ma per essere certi che esso venga effettuato in modo corretto ed economicamente vantaggioso occorre servirsi di aziende certificate che adottino metodologie d'avanguardia. Quella che collabora con R3CM è una di queste e ad essa verranno conferiti i cellulari raccolti.
Risorse x Cambiare il Mondo
All'inizio del nuovo millennio, i cellulari sono diventati il simbolo di come la diffusione delle moderne tecnologie su scala planetaria possa portare a nuove forme di feroce sfruttamento e a conflitti senza fine. Alla fine del secolo scorso infatti, la forte richiesta mondiale di materie prime per l'elettronica di consumo ha acuito nell'est della Repubblica Democratica del Congo la lotta per il controllo dell'estrazione di minerali preziosi, in particolare di coltan (da cui si ricava il tantalio), spesso condotta in modo illegale sotto il controllo di gruppi armati.
I risultati di conflitti proseguiti in Congo per più di vent'anni sono stati tragici e, purtroppo, molto poco noti in occidente: milioni di vittime innocenti e di profughi, migliaia di bambini costretti ad impugnare le armi, violenza sulle donne praticata sistematicamente come arma di guerra, sfruttamento delle popolazioni locali, in particolare dei bambini, nella raccolta dei minerali.
L'Associazione Tumaini si adopera da anni affinché venga resa obbligatoria la tracciabilità del commercio delle materie prime, analogamente a quanto fatto nel recente passato per i diamanti. Allo stesso tempo sostiene i ragazzi e i giovani del nord-est del Congo che con grande volontà e determinazione vogliono studiare, ma non hanno i mezzi per farlo. Il ricavato del conferimento dei cellulari verrà utilizzato proprio per finanziare borse di studio perché, come diceva Nelson Mandela, “l’istruzione e la formazione sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo”.